A che serve il bollo auto e come si calcola?
Pagare le tasse è un vero e proprio dovere civico. Tuttavia, non sempre comprendiamo il senso di certe imposte. Tra queste indubbiamente una delle più controverse è la tassa automobilistica, ovvero il famigerato “bollo auto”.
A che cosa serve e come si calcola? Nelle prossime righe andremo a scoprire questi e molti altri dettagli di uno dei contributi economici meno apprezzati dagli automobilisti.
Perché si paga il bollo auto?
La tassa automobilistica è una delle imposte più odiate per tanti motivi. In primis, la scadenza del bollo auto viene frequentemente dimenticata dai possessori di un veicolo. Alzi la mano chi non si è scordato di versarlo in tempo almeno una volta!
Aldilà delle tempistiche, l’indice di gradimento del bollo auto è radente lo zero, in quanto si tratta di una tassa sul possesso. In sostanza, il proprietario del veicolo è costretto a disporre ogni anno il pagamento, anche se lascia la propria auto per mesi chiusa in garage.
Per certi versi il contributo è abbastanza paradossale: l’erario ci richiede un contributo semplicemente perché possediamo un’autovettura, nonostante questa sia stata pagata regolarmente e per intero al momento dell’acquisto. Tale tipologia di tassazione – per fortuna – viene applicata solo sulle auto e non sugli altri beni mobili.
Come si calcola il bollo auto?
Il calcolo del bollo auto è attualmente un’operazione piuttosto semplice. Esistono numerosi portali online che inserendo la targa della propria vettura forniscono in automatico il valore della tassa automobilistica.
Come comportarsi quando invece si desidera calcolare il bollo auto in vista dell’acquisto di una nuova vettura?
In questa fattispecie è necessario ricorrere alla calcolatrice. Il bollo auto è una tassa che viene calcolata in base alla potenza, ovvero ai kWh dell’auto. A partire dal 1993 però, data in cui l’Unione Europa introdusse le classi di inquinamento per i mezzi privati, il calcolo del bollo auto viene eseguito in relazione non solo ai cavalli del veicolo, ma anche in base alla categoria di emissioni. Più inquinante sarà la macchina e maggiore sarà il costo della tassa automobilistica.
Osserviamo nello specifico come viene effettuato il calcolo per ogni singola classe di inquinamento:
- Euro 0: 3 € fino a 100 kWH e 4,5 € per ogni kWh eccedente;
- Euro 1: 2,90 € fino a 100 kWH e 4,35 € per ogni kWh eccedente;
- Euro 2: 2,80 € fino a 100 kWH e 4,20 € per ogni kWh eccedente;
- Euro 3: 2,70 € fino a 100 kWH e 4,05 € per ogni kWh eccedente;
- Euro 4,5,6: 2,58 € fino a 100 kWH e 3,87 € per ogni kWh eccedente.
Quindi se fossi in possesso di un’auto Euro 3 da 120 kWh, il bollo auto verrebbe calcolato così:
(100 kWh x 2,70 €) + (20 kWh x 3,87 €) = 270 € + 77,4 € = 347,40 €
Chi deve pagare invece il superbollo?
Oltre alla classica tassa automobilistica, ormai da più di un decennio in Italia è stato varato il superbollo auto. Ad introdurlo fu nel 2010 il governo Berlusconi, per poi essere inasprito ulteriormente dal successivo governo Monti. A chi spetta pagare questo contributo?
A tutti coloro che nei propri garage hanno un’auto con una potenza superiore ai 185 kWh. Inoltre, va sottolineato che questo contribuito finisce direttamente nelle “tasche” dello Stato, mentre il classico bollo auto viene riscosso dalle Regioni.
L’importo da pagare per ogni kWh eccedente i 185 previsti dalla legge equivale a ben 20 euro. Tuttavia, lo stesso governo Monti che rese più severa la tassazione, introdusse una riduzione in funzione dell’anzianità dell’auto.
Nello specifico la scala di contribuzione del superbollo è così strutturata:
- 12 €/kWh dopo cinque anni dall’immatricolazione;
- 6 €/kWh dopo dieci anni dall’immatricolazione;
- 3 €/kWh dopo venti anni dall’immatricolazione;
Una volta superati i 20 anni dall’immatricolazione il superbollo non viene più richiesto.
Chi è esente dal bollo auto?
L’esenzione del bollo auto è prevista per le auto d’epoca, ovvero immatricolate più di 30 anni fa. Non è necessario fare alcuna richiesta per ottenere l’esenzione: scatta in automatico una volta superato il periodo previsto dalla normativa.
Al tempo stesso le auto d’interesse storico, con un’età compresa tra i 20 ed i 29 anni, ed in possesso del certificato di rilevanza storica (Crs), hanno diritto ad uno sgravio del 50% della tassa automobilistica.
Tra gli aventi diritto all’esenzione del bollo troviamo anche tutti quei veicoli intestati a persona con disabilità o che all’interno del nucleo familiare presentano un disabile che viene trasportato con il mezzo di propria proprietà.
Come pagare il bollo auto?
Il bollo auto può essere pagato direttamente tramite la piattaforma digitale PagoPa. In alternativa può essere utilizzata l’app dell’Aci “PagoBollo”, la quale è integrata con PagoPa, oppure direttamente utilizzando il logo CBILL nel proprio home banking.
La tassa automobilistica può anche essere versata fisicamente presso gli sportelli ATM abilitati, i punti Lottomatica e Sisal, gli uffici postali, l’ACI e le agenzie di pratiche auto abilitate.