Aria condizionata auto: quanto influisce sui consumi?

Aria condizionata auto: quanto influisce sui consumi?

In estate le temperature all’interno dell’abitacolo diventano a dir poco insopportabili. Di conseguenza, è praticamente impossibile far a meno dell’aria condizionata dell’auto. Ma quanto influisce sulle prestazioni dell’auto?

Nelle prossime righe cercheremo di capire, anche con alcuni esempi pratici, quanto il condizionatore determini un maggior utilizzo di carburante del nostro veicolo. Inoltre, ti forniremo alcuni utili consigli su come gestire al meglio l’aria condizionata della tua macchina ottimizzando i consumi ed evitando di soffrire la terribile afa.


Il funzionamento dell’aria condizionata dell’auto

Per comprendere quanto il climatizzatore incida sui consumi dell’auto è necessario partire dal suo meccanismo. Tutto ruota intorno alla presenza di un compressore azionato direttamente dal motore, che ha il compito di mantenere freddo il gas liquido presente nell’impianto e di conseguenza raffreddare l’aria calda proveniente dall’esterno del veicolo.

Successivamente l’aria viene condensata, filtrata e vaporizzata nell’abitacolo variando così la temperatura interna secondo i parametri impostati. Come vedremo più avanti, più questo sarà qualitativamente efficiente e meno i consumi di carburante correlati all’aria condizionata dell’auto saranno alti.


Quanto aumentano i consumi?

Il compressore viene azionato dal motore tramite una cinghia, la quale richiede una potenza aggiuntiva che di conseguenza riduce l’efficienza del motore. Ma quanto carburante consuma effettivamente l’aria condizionata?

Secondo studi condotti dall’American Automobile Association (AAA), l’aria condizionata della macchina può aumentare il dispendio di benzina fino al 20% nei veicoli alimentati con un motore termico. Questo valore è ovviamente variabile a seconda del tipo di veicolo, delle condizioni di guida e dell’intensità dell’uso del climatizzatore.

Ad esempio, su un veicolo con un motore a benzina 2.0, che consuma 8 litri per 100 km, l’utilizzo del climatizzatore potrebbe aumentare il consumo fino a 9,6 litri. Questo significa che, per ogni 100 km percorsi, si consuma un litro e mezzo di carburante in più a causa dell’aria condizionata dell’auto

Quanti cavalli si perdono con l’aria condizionata?

Una delle affermazioni più “gettonate” relative al climatizzatore è che diminuisca la potenza dell’automobile. È effettivamente così?

Il compressore dell’aria condizionata richiede una potenza variabile a seconda delle condizioni operative, ma in media consuma tra 2 kW e 5 kW. Questo valore può sembrare basso, ma rappresenta una porzione significativa della potenza disponibile nel motore, soprattutto nei veicoli con motori con cilindrate contenute.

Ad esempio, un veicolo con un motore da 100 kW (circa 136 CV) con un climatizzatore che consuma 5 kW vedrà una riduzione della potenza disponibile per la trazione del 5%, ovvero di quasi 7 cavalli: un numero che non lascerà assolutamente soddisfatto coloro alla ricerca di buone prestazioni sulle quattro ruote!

Inoltre, il calo prestazionale non colpisce solo i motori a benzina: nei veicoli elettrici l’aria condizionata influisce direttamente sull’autonomia del mezzo. Un veicolo elettrico con una batteria da 50 kWh, in grado di viaggiare per circa 300 km con una ricarica, potrebbe perdere fino a 50 km di autonomia se il climatizzatore venisse utilizzato costantemente a piena potenza.

Attenzione all’umidità

Anche le condizioni ambientali esterne influiscono sull’efficienza del climatizzatore. Infatti, quando l’aria è particolarmente umida il sistema deve svolgere un doppio lavoro, ovvero prima deumidificare il flusso esterno ed in seguito raffreddarlo. Tradotto significa un maggior consumo di energia.

Alcuni studi effettuati dal National Renewable Energy Laboratory (NREL) hanno dimostrato che il consumo energetico di un condizionatore in condizioni di alta umidità aumenta del 30% rispetto ad una situazione di bassa umidità.


Meglio tenere i finestrini aperti o usare l’aria condizionata?

Alla luce dei dati appena elencati uno dei dubbi amletici che affligge gli automobilisti è ovviamente: meglio l’aria condizionata o semplicemente tenere i finestrini abbassati?

Non c’è una risposta univoca e soprattutto dipende dai contesti di guida. All’interno dei centri urbani, dove tendenzialmente si viaggia ad una velocità di 50 km/h è consigliabile aprire i finestrini ricordandosi però di non sporgere il braccio fuori dall’abitacolo. Da un lato è una questione di sicurezza e dall’altro crea maggiore attrito con l’aria.

Al contrario, quando si percorrono strade extraurbane e autostrade, dove si mantiene un’andatura elevata e costante per lunghi tratti, si consiglia di utilizzare l’aria climatizzata dell’auto, in quanto tenere i finestrini chiusi migliora l’aerodinamica del veicolo.

E allora come fare per consumare meno energia?


Come risparmiare quando si usa l’aria condizionata?

L’aria condizionata va utilizzata con parsimonia e soprattutto bisogna cercare di evitare la creazione di un gap termico troppo elevato tra l’ambiente esterno all’abitacolo e quello interno. La differenza non dovrebbe essere mai superiore ai 6-7° C.

Così facendo, non si sottopone sotto stress il climatizzatore che limiterà la sua potenza ed il consumo di energia per raggiungere la temperatura desiderata. Il consiglio è quello di tenerlo costantemente a bassi regimi tarandolo su una gradazione compresa tra i 22 e i 24 gradi.

Nei paragrafi precedenti abbiamo osservato come l’aria condizionata dell’auto comporti il rallentamento del veicolo. Piuttosto che spingere sull’acceleratore, è meglio mantenere un’andatura più lenta: è il miglior compromesso per ottenere un adeguato comfort climatico e risparmiare sul carburante.

Infine, evitiamo di usare il condizionatore quando non è necessario: se dobbiamo percorrere un tragitto di appena dieci minuti possiamo tranquillamente resistere al caldo abbassando i finestrini.

 

 

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